sabato 28 febbraio 2009

Decline and fall of Roman Empire

Il declino e la caduta dell'impero romano: un volumone che ho solo sentito citare, non ricordo se in un film, in un fumetto o dove, ma il cui titolo ben si adatta alla situazione attuale. Declino in atto e caduta prevedibile tra breve, si potrebbe dire, vista la situazione che si sta prospettando. Molti economisti hanno detto che l'attuale crisi può e deve essere un'occasione per un cambiamento radicale, per una revisione seria e profonda dei sistemi che reggono l'economia e la politica del mondo occidentale. Allo stato dell'arte, nell'italietta nostra, sembra che l'occasione sia stata colta dai soliti furbetti del quartierino per forzare in maniera definitiva il sistema a loro esclusivo favore.

Ronde, intercettazioni, testamento biologico, tremontibond, sono solo alcune delle icone dietro le quali si celano alcune delle porcate più assurde e gravi degli ultimi decenni, che già di per loro sono stati prodighi di colossali scemenze... senza parlare della disperazione assoluta della gente che viene travolta in prima persona da queste "risposte del governo" alla crisi epocale che stiamo vivendo.

Eppure, nulla trapela. Manifestazioni di migliaia di operai bellamente "schizzate" dai TG, inferni in terra che non sono presi minimamente in considerazione, rigurgiti di "legge e ordine", che riecheggiano sinistramente pezzi di storia drammaticamente già vissuti e che vorremmo lasciarci alle spalle, che altro non fanno che aumentare l'esasperazione e la sofferenza, senza peraltro minimamente colpire la vera criminalità... l'elenco potrebbe continuare ancora a lungo, ma diventerei noioso.

Forse, la chiave di lettura della mancata reazione della gente comune, del famigerato "uomo della strada" a tante e tanto drammatiche assurdità è proprio nella noia, nell'assuefazione al peggio, nel volere, nel dovere chiudere occhi, bocca e orecchie per poter continuare a sopravvivere, in una sorta di "sindrome delle tre scimmie" indotta per mantenere alto il controllo degli schiavi.

Certo, schiavi: senza catene ai polsi, senza nerbate sulla schiena, ma pur sempre schiavi, intesi come non liberi, impossibilitati ad esprimere la propria personalità, le proprie capacità, impastoiati in una ragnatela malefica fatta di leggi, norme, regolamenti, procedure, burocrazia, inefficienza, connivenza e malaffare che di fatto bloccano qualunque tentativo di rinnovamento, di costruzione di un sistema diverso, di associazione tra le persone per risolvere i problemi del loro quotidiano, e non sto parlando delle ronde, impediscono che la voce della gente possa dire qualcosa, qualsiasi cosa, per reindirizzare i sistemi di governo. Schiavi, appunto.

Buoni solo per generare consenso, vero o falso che sia, rigorosamente decerebrati, naturalmente od artificialmente, perché uno schiavo intelligente è uno schiavo pericoloso, utili solo per legittimare il potere (il "voto", l'unità di misura del potere, non ha niente a che vedere con la democrazia), spremuti come limoni economicamente, moralmente, fisicamente... schiavi, quindi.

Oh, certo, provate a dire una cosa del genere in un talk show e vi salteranno alla gola, da destra come da sinistra: la schiavitù è illegale, immorale, è stata bandita dalla nostra società da centinaia di anni (sic!), ma come ti permetti, siamo una democrazia libera, i cittadini sono tutti uguali... e via discorrendo. 
Provate un po' a pensare, però, a quanti sinonimi della parola "schiavo" esistono, e quindi a quante forme di non libertà, e provate poi a pensare a quanti sinonimi di "libero" esistono... la disparità è evidente. A me, per esempio, non vengono in mente, sinonimi di "libero"... la libertà è una, ed una sola. Ma può essere distrutta in molti modi...

Ho come un vago senso di amaro in bocca, un sapore disgustoso che prende allo stomaco e induce alla depressione. Ma non voglio, non posso deprimermi. Sono ancora a metà circa della mia vita, se la salute mi assiste, ed ho ancora il tempo per costruire qualcosa. E, perdiana, ho intenzione di costruire qualcosa, alla faccia di tutte le catene immaginarie o reali che esistono. Devo solo trovare il modo.

In fondo, qualcuno è veramente evaso anche da Alcatraz...

domenica 1 febbraio 2009

Raccogliere le idee

Fermarsi e raccogliere le idee è, come molti già citati in altri post, un classico luogo comune. Oggi, però, ho verificato che molti luoghi comuni, questo in primis, hanno una loro valenza, una effettiva realtà che spesso, data la connotazione negativa di "luogo comune", viene dimenticata.
Oggi, in un intermezzo, in uno iato di tempo libero, ero qui, seduto al computer, senza fare niente, ed ho iniziato a fantasticare. Non pure e semplici fantasie, no, ma effettivamente un "raccogliere le idee", raccattarle qua e là nella mia testa, soppesarle, provare a svilupparle, a guardarle con occhio critico, etichettarle e riporle in buon ordine.

Nulla di strano o di particolare, tuttavia ne ho trovate un paio di buone, e mi ci sono perso per un po'. Non le starò a raccontare, troppo lungo e troppo difficile per il momento, ma la cosa più sorprendente non erano le idee in quanto tali, quanto il fatto di averne ancora! In effetti, avevo data per dispersa la mia fantasia, la capacità di inventare una cosa che non ho ancora mai visto in giro, partendo dai brandelli di informazioni, di sensazioni, di immagini che normalmente affollano gli angoli delle teste di ognuno. Mi ero oramai rassegnato al fatto di essere "vecchio" per la creatività in quanto tale, come mi avevano insegnato, ed invece ho ancora delle possibilità. La cosa mi rincuora alquanto.

Rincuora e spaventa un po', visto che le idee, da sole, non si realizzano... bisogna darsi da fare, e parecchio, tanto più quanto più l'idea è all'apparenza balzana e nuova. E queste, soprattutto una, sono di quelle parecchio balzane, ma che ti entrano in testa, si attaccano ad ogni angolo, e non ti mollano più... mamma, che fatica si prospetta!

È vero, sono pigrissimo, solo l'idea della fatica mi stanca, ma l'adrenalina che un'idea ti può dare non ha prezzo. Ti ricarica, ti rincuora, ti fornisce un'energia che non sospettavi di avere ancora, Ti dà modo di affrontare il quotidiano con una speranza in più, con una marcia in più, con una prospettiva diversa, con la voglia di fare, costruire, inventare, sperimentare, crescere.


Forse, non tutto è perduto...