sabato 17 maggio 2008

Sabato mattina

Un sabato mattina particolare, come quasi tutta la settimana... la nipotina (e la sua mamma) sono state qui da noi, e questo ha causato un po' di "scompiglio" nelle abitudini di casa. La piccola virago di cinque mesi si chiama Vittoria, è bellissima, ha un carattere pestifero, quando ci si mette, ma è anche prodiga di sorrisi... e questo fa dimenticare tutto il resto.

Stamane ha svegliato la sua povera mamma, che soffre della fatica di tutte le giovani madri alle prese con un bimbo di quell'età, alle sei... ed è ancora andata bene. Era tutta un gorgheggio e un sorriso, bellamente ignara delle occhiaie della mamma... e dei nonni. Ora dorme (credo) e i suoi genitori (ieri sera è arrivato anche il papà) sono crollati assieme a lei.

Finalmente il silenzio è rotto solo dal mio pestare sulla tastiera, anche i gatti hanno rinunciato alle loro proteste e si sono acciambellati sul divano, tentano di approfittare del momento di quiete... un po' li invidio.

Anch'io vorrei potermi acciambellare da qualche parte, comodo e caldo, dimenticare i pensieri, lo stress, le discussioni e i problemi, riposare... sì, sono molto, molto stanco. Non particolarmente angustiato, no, per quanto i motivi non manchino, ma stanco sì, veramente. Portare avanti questa condizione di vita sta diventando ogni giorno più duro, e mi sento ogni giorno un po' più vecchio, una cosa che per me, che fino a ieri non mi davo più di sedici anni, è di per sé un campanello d'allarme.

"Si fa l'abitudine a tutto", recita un vecchio adagio...

Bene, non è più sabato mattina, ma sabato pomeriggio. Mentre scrivevo è mancata la luce, i lavori ACEA hanno colpito ancora, e quando è tornata ero ormai fuori a far la spesa del sabato. Solo adesso sono riuscito a rimettermi seduto per un po' ed a tornare al blog.

Sono ancora più stanco di stamane, la giornata si è evoluta in un grigio ed afoso scirocco che ferisce gli occhi ed annebbia l'anima. Non ho fame, un vago senso di nausea mi attanaglia, ma resisto ancora. Non so più perché scrivo, o per chi, ma la cosa ha il potere di rilassarmi, quindi continuo.

L'abitudine... una bestia pericolosa e suadente, la più subdola delle droghe, la più tentatrice, una sorta di omerica sirena, capace di strapparti via la vita senza che te ne renda conto... d'improvviso, ti ritrovi più vecchio e non sai cosa hai fatto nel frattempo.

Però resisto ancora. Sono testardo, quasi cocciuto, e dalla mia ho ancora risorse di pazienza scoperte chissà dove. Non so bene che fare, ma so che non permetterò all'abitudine di vivere al posto mio. Anche se ho i miei riti, anche se ho i miei sedativi esistenziali, cerco sempre di viverli momento per momento, adattandoli alle esigenze di un quotidiano che non è mai esattamente uguale a se stesso.
Bando alle ciance, quindi. Mi scrollerò di dosso la stanchezza come una coperta vecchia, come al solito, ed andrò avanti. Dopotutto, non c'è un'altra direzione...

3 commenti:

Kikka ha detto...

Ciao! Per prima cosa complimenti a Vittoria perchè è davvero bellissima!
Poi, non credo che saperlo possa consolarti ma anche io sono in un periodo di profonda stanchezza e anche io vorrei acciambellarmi e dimenticare o non pensare....
Dell'abitudine forse sono già vittima ma tengo duro e vado avanti come te. Non so quale sia la condizione di vita che stai vivendo ma sono sicura che ce la puoi fare e ce la posso fare anch'io! Coraggio!!!

BaseLuna ha detto...

Grazie, cara, fa piacere trovare sostegno e conforto.
E comunque il condividere è sempre meglio che soffrire in silenzio e da soli!

Sì, Vittoria è proprio bellissima.

Anonimo ha detto...

Ciao Rikko!

Hai reso l'idea...
Insieme a questo meriggiare canapa fusa hai letto un breve racconto delle tue sensazioni che oggi sono anche le mie.
Hai reso l'idea, fratello...

Non so cosa Tu stia facendo, ma lo stesso sto io, forse mimo le tue medesime stanche azioni e non capisco perchè...

Giornata storta anche la mia, più che altro appoggiata su un fianco, calda e sballata di parole e discussioni, che dimenticherò come una puntata di tom e jerry (cioè mai?!)

Ho dormito nel pomeriggio peggio della piccola virago e ora i miei organi interni sono confusi come Bush alla lavagna.
Io....io non lo so.

Comunque ti capisco, dalla cintola in giù.
E ti voglio bene.

Michele