Bene, assodato che l'onda qualunquista mi sta travolgendo, come fare per porvi rimedio oppure per cavalcarla senza esserne sommersi, tentando nel contempo di trovare un obiettivo, una meta qualsiasi, un'indicazione stradale?
Per citare Sherlock Holmes: "una volta eliminato l'impossibile, quel che rimane, per quanto improbabile, deve essere la verità". Quindi, avendo già pesantemente defalcato gli argomenti a disposizione, cosa rimane?
Beh... noi. Noi tutti, come persone, esseri umani, personalità più o meno complesse o complessate, ma anche noi come comunità, come insieme di rapporti e relazioni che ci legano, a volte allontanandoci, come insieme di sensazioni, emozioni, percezioni... in fondo, non è la base di tutto? Allora, ricominciamo da capo: andiamo a vedere chi siamo e perché siamo così, chi ci sta intorno e chi è che ci sta intorno, cosa vogliamo da noi stessi e dagli altri, perché lo vogliamo, e come possiamo fare per costruirlo.
L'ultima parola non è messa a caso: costruire è, dovrebbe essere, IL verbo. Sono convinto che non esiste possibilità alcuna di avere un senso, di dare un senso alle proprie esistenze senza l'uso intenso e massiccio di questo verbo, in tutte le accezioni possibili. Dalla costruzione di un piatto di spaghetti al piano per salvare il mondo, non ne esci fuori: costruire, costruire, costruire.
In fondo, è l'unico modo per sconfiggere l'entropia...
Allora, adesso apriamo il dibattito: ci siamo guardati in faccia, ci siamo capiti e ci vogliamo tutti bene. Quindi, ora, tocca iniziare a costruire qualcosa.
Ehm... qualcuno ha un'idea?
Nessun commento:
Posta un commento